lunedì 31 dicembre 2012

Auguri...



Anche se questi auguri per me non hanno più lo stesso sapore di una volta e mai lo avranno...comunque auguri mondo...


sabato 17 novembre 2012

Racconti Bonsai



Oggi o forse è più appropriato dire ieri,[ ma per una creatura notturna come me, il tempo si dilata e ieri diventa tale, solo quando chiudo gli occhi e mi arrendo a Morfeo] ho partecipato alla presentazione del nuovo libro di Germana Fabiano, Racconti Bonsai. Una bella esperienza che ha riservato preziose gemme da coltivare per il futuro. Uno stile davvero raffinato, accattivante e immediato quello della Fabiano, che non conoscevo e che mi ha incuriosito al punto di voler conoscere le sue opere precedenti e penso che inizierò col suo romanzo d'esordio Balarm. L'atmosfera che ho respirato in quella piccola libreria, il profumo della carta stampata quasi  tangibile e la gente, mi hanno fatto capire definitivamente che è questo che voglio fare nella vita... passare ogni goccia del mio tempo in tutte le librerie del mondo e vivere sognando e facendo sognare tra quegli scaffali che per me valgono come il trono più ambito da un re, lo scettro anelato da qualche reginetta di bellezza che aspira al mondo dello spettacolo o come uno scienziato che ha appena fatto la più sorprendente delle scoperte che cambierà l'umanità... Buonanotte mondo e sogni bonsai...


domenica 11 novembre 2012

Quando manca l'aria



Ci sono giorni come questo in cui il dolore e la mancanza sono insopportabili. Ci sono cose che mi riconducono a te e mi fanno desiderare di averti vicina... C'è la crudele consapevolezza che forse avrei potuto fare di più...Mi sento stringere il petto come se una bestia feroce mordesse e strappasse senza pietà...Mi manchi mamma, ogni singolo istante, ogni singola ora di ogni singola giornata di questa mia vita caotica e incerta...


sabato 10 novembre 2012

La Majara su facebook: Personaggi storici



Nel romanzo faccio  riferimento a questa donna forte e straordinaria, la cui impresa fece il giro del mondo...tutta la meraviglia del suo coraggio la ritroviamo nel sorriso di Rosalia, mentre passeggia la sera tornando a casa e mentre dalla radio la notizia riecheggia per tutta Maresa.




Amelia Mary Earhart nacque ad Atchison, in Kansas (Stati Uniti), il 24 luglio del 1897 da una famiglia molto conosciuta in città. Il nonno materno, Alfred Gideon Otis, era stato un giudice federale e successivamente responsabile della Atchison Savings Bank. Earhart aveva una sorella di poco più grande con la quale trascorse l’infanzia: giocavano di continuo all’aperto ed erano sempre pronte a esplorare il vicinato e a inventarsi nuove avventure. Collezionavano vermi, farfalle notturne e ranocchie, ma a Earhart interessava più di tutto il volo già da bambina.
Nel 1904 con l’aiuto di uno zio costruì una piccola rampa di lancio, che fu poi assicurata al capanno degli attrezzi di casa. Si arrampicò sulla struttura e utilizzò una cassetta di legno per lanciarsi. L’impresa durò pochi istanti e l’atterraggio fu disastroso, ma Earhart riuscì a cavarsela con solo qualche ammaccatura. Secondo i suoi biografi, quello fu il primo volo documentato della pioniera dell’aviazione. Il primo aeroplano lo vide quando aveva una decina di anni e si trovata alla Fiera dello Iowa a Des Moines, dove si erano trasferiti i genitori per motivi di lavoro. Dopo un periodo trascorso con i nonni ad Atchison, le due sorelle si riunirono con i genitori nel 1909 e iniziarono a frequentare una scuola pubblica.
Il padre delle bambine aveva un problema di alcolismo, che gli rese difficile conservare il suo posto di lavoro. Con la madre, le due sorelle si trasferirono a Chicago ed Earhart iniziò a frequentare l’Hyde Park High School dove ottenne un diploma nel 1916. L’anno seguente iniziò a lavorare per la Croce Rossa a Toronto (Canada) dove si era spostata la sorella. Si occupò dei feriti della Prima guerra mondiale e nel 1918 si ammalò in seguito all’epidemia dell’influenza spagnola. Le fu necessario quasi un intero anno per riprendersi, periodo che trascorse leggendo molto e studiando meccanica.
Dopo un anno alla Columbia University passato a studiare medicina, con poca convinzione, alla fine del 1920 Earhart visitò un campo di volo di Long Beach e volò per la prima volta su un aeroplano per una decina di minuti. Fu un’esperienza che la impressionò molto e che la spinse a fare molti lavori diversi per mettere insieme i mille dollari necessari per pagare le lezioni di volo. L’equipaggiamento dell’epoca per volare era particolarmente rudimentale ed Earhart non voleva sfigurare con gli altri piloti maschi: dormì per tre notti con il giubbotto da aviatore per dargli un aspetto più usato e si tagliò i capelli corti, come li portavano altre pioniere del volo all’epoca.
Imparò in fretta le tecniche per gestire un aereo in volo e acquistò un biplano di seconda mano di colore giallo, che chiamò “Il Canarino”. A fine ottobre del 1922 portò il suo aereo a un’altitudine di 4.300 metri, stabilendo un nuovo record per i piloti di genere femminile. Il patentino di volo arrivò nella primavera dell’anno dopo: Earhart fu la sedicesima donna a ottenerne uno dalla Federazione Aeronautica Internazionale.
Gli anni seguenti furono difficili: a causa di alcuni investimenti azzardati, Earhart perse quasi tutto e fu costretta a vendere il Canarino e un altro piccolo aeroplano che aveva acquistato; si ripresentarono anche alcuni problemi di salute, dovuti a una sinusite cronica che aveva contratto quando si era ammalata di influenza. Dopo il divorzio dei genitori a metà degli anni Venti, si spostò con la madre a Boston dove Earhart fu sottoposta a un’operazione (l’ennesima) per la sinusite che diede qualche esito positivo. Tornò all’università, ma per poco tempo perché la famiglia non aveva denaro per pagarle gli studi.
In quegli anni Earhart fece diversi piccoli lavori che le consentirono di mantenere la propria passione per il volo. Nel 1928 fu coinvolta in un ambizioso progetto per compiere una traversata dell’Atlantico in aereo, come aveva fatto l’anno precedente l’aviatore Charles Lindbergh. L’operazione fu un successo: la squadra raggiunse il Galles dopo essere partita da Terranova e Labrador (Canada) in 20 ore e 40 minuti, ma Earhart fu sostanzialmente una passeggera perché non aveva la giusta formazione per guidare il Fokker scelto per la traversata.
L’operazione diede a Earhart un enorme successo, soprattutto negli Stati Uniti dove la stampa raccontò la sua impresa e i pubblicitari utilizzarono la sua immagine per promuovere diversi prodotti. In pochi anni l’aviatrice divenne molto famosa, cosa che le consentì di ottenere nuovi fondi per finanziare le sue iniziative legate al volo, comprese le campagne per incentivare le donne a occuparsene. Insieme con Lindberg, fece pubblicità e investì risorse nella Transcontinental Air Trasnsport, una delle prime compagnie aeree di linea che sarebbe poi divenuta la TWA.
Earhart era diventata famosa per il volo transatlantico, ma era desiderosa di realizzare da sola un proprio record. Alla fine degli anni Venti divenne la prima donna a pilotare un aereo da una costa all’altra del Nord America e ritorno. Negli anni seguenti partecipò anche ad alcune competizioni di velocità e stabilì nuovi record. Nel 1932 comprò un giornale locale che testimoniasse la data di partenza, salì sul suo monomotore Lockheed Vega 5B e compì la prima traversata dell’Atlantico realizzata da una donna in solitaria. Voleva atterrare a Parigi, ma a causa del meteo il volo fu difficoltoso e il viaggio terminò in Irlanda del Nord, dopo 14 ore e 56 minuti. Tre anni dopo fu la prima persona al mondo a compiere una traversata dalle Hawaii alla California.
Nel 1936, Earhart iniziò a pianificare un’altra impresa molto ambiziosa: il giro del mondo in aereo. Non sarebbe stata la prima persona a farlo, per questo motivo scelse un itinerario più lungo, pari a circa 47mila chilometri. Ottenne i fondi necessari e un aereo modificato, ma il primo tentativo iniziato a marzo del 1937 non andò a buon fine a causa di alcuni problemi tecnici e di un incidente al decollo della seconda tappa. Il secondo tentativo eseguito lo stesso anno fu un successo fino alla Nuova Guinea, dove la squadra di Earhart arrivò dopo aver percorso 22mila chilometri.
Il 2 luglio del 1937 Earhart partì da Lae in Nuova Guinea per raggiungere l’Isola di Howland, un piccolo atollo praticamente nel mezzo dell’oceano Pacifico. Nei pressi dell’isola c’era una motovedetta della Guardia costiera statunitense, che avrebbe dovuto dare le indicazioni via radio per effettuare l’atterraggio sull’atollo. A causa di alcuni problemi tecnici, le comunicazioni via radio tra l’imbarcazione e l’aereo furono disastrose: senza indicazioni precise, Earhart mancò l’atollo e non diede più alcun segnale. Le ricerche nei giorni seguenti non portarono a nessun risultato. Furono spese enormi risorse per l’epoca, ma i sistemi di ricerca erano rudimentali e furono un fallimento. La morte di Earhart fu formalmente dichiarata il 5 gennaio del 1939.La fine, in condizioni che ancora oggi sono poco chiare, della pioniera dell’aviazione ha ispirato innumerevoli teorie del complotto, miti e leggende metropolitane, che hanno spesso portato in secondo piano le imprese di Earhart, e la loro importanza nello sviluppare una cultura del volo a inizio Novecento. Le sue vicende ebbero un grande impatto sull’opinione pubblica, nella storia dell’aviazione e in quella della letteratura e del cinema, che con sfumature e tagli diversi ne hanno raccontato la storia. Oggi Google la ricorda mentre sale sul Lockheed Vega 5b, l’aereo che le consentì di realizzare forse la sua più grande impresa: attraversare da sola l’oceano per raggiungere l’Europa dagli Stati Uniti. A Culmore, nell’Irlanda del Nord dove fu costretta ad atterrare mancando l’arrivo a Parigi, c’è un piccolo museo che la ricorda. Quando atterrò, un contadino le chiese se fosse arrivata da molto lontano. “Dall’America”, rispose Earhart soddisfatta.[ DA http://www.ilpost.it/2012/07/24/chi-era-amelia-earhart/]


venerdì 9 novembre 2012

Antichi mestieri di Sicilia



Sembrano ormai estinti, forse esistono pochi depositari di queste arti antiche e che raccolgono gran parte del nostro patrimonio culturale. Qualcuno emerge dalla  memoria della mia infanzia, altri mi sono stati raccontati da voci ataviche quanto preziose. 


A nostro avviso anche questi antichi mestieri fanno parte della storia delle tradizioni siciliane. Molti di essi sono del tutto scomparsi o divenuti rari, soppiantati dal progresso e dall'industrializzazione, dalla catena di montaggio e dalla tecnologia più sofisticata oppure da altre abitudini di vita e costumi d'importazione straniera, da consumi diversi, dove l'acqua fresca e "zammù" per dissetarsi si è sostituita la Coca-Cola. I giovani d'oggi non hanno mai conosciuto l'acquaiolo, il conciabrocche, i salinari, i pastai, gli arrotini, i carrettieri a cassetta di vere opere d'arte, le donne addette alla salatura casalinga delle acciughe, la "pilucchera" che si recava a pettinare le clienti casa per casa, solo per ricordare alcuni mestieri di un tempo. Ecco perché come specchio di costumi più semplici, dai ritmi più pacati, se pur non privo di fatica e di povertà, dove la festa giungeva come lieta pausa alla laboriosa quotidianità, abbiamo ritenuto riproporre per immagini alcuni dei più significativi mestieri di ieri diffusi in Sicilia, perché, secondo noi, anche questo passato è patrimonio di memorie da ricordare, un "come eravamo" pacatamente tinto di nostalgia o di sorridente sorpresa nel notare le mutazioni che il tempo incide nel costume e nelle abitudini dei popoli. La documentazione presentata è alla fine di offrire una rassegna abbastanza significativa, se pur non completa, degli antichi mestieri di Sicilia e un quadro dalle tinte schiette della vita di ieri, specie delle classi sociali più umili, che non vuole suggerire rimpianti ma solo testimonianze, in cui è riflessa la storia dell'evoluzione della nostra terra e della nostra gente.
Concetta Greco Lanza

Tratto da "Sicilia in Festa" Ed. Greco." da http://www.fesisur.com.ar/mestieri_it.htm







giovedì 8 novembre 2012

Nuova veste

Rieccomi finalmente, la promozione del libro mi porta via tantissimo tempo. Organizzare la presentazione non è una cosa facile, oltre il dispendio di energie, c'è quello economico. Finalmente ho dato una nuova e definitiva veste alla copertina del romanzo e per questo ringrazio Rossella Sturiale fotografa d'eccezione, capace di catturare le varie sfumature dell'essere trasformandole in divenire. Grazie per la gentile concessione di una sua foto e come sempre la grafica è tutta colpa mia ^_^... via via darò notizie e posterò anche qui le note che vengono pubblicate nella pagina facebook dedicata al romanzo e ricordate che il romanzo potete acquistarlo sul sito:
 www.ilmiolibro.it e in versione ebook su www.amazon.it



mercoledì 26 settembre 2012

dove acquistarlo








Il libro è disponibile su www.ilmiolibro.it al prezzo di 10,50€ 

e suwww.amazon.it come e-boock a 3,00 €.Potete anche 

leggerne un estratto gratis.

domenica 16 settembre 2012

Insomnia





Così com’era arrivata, l’estate era volata via e Rosalia Scirè non se n’era nemmeno accorta, aveva visto i giorni, le settimane e i mesi scorrere con abituale monotonia seduta su al roccione a contemplare il mare e i suoi bizzarri sbalzi d’umore... da La Majara




venerdì 14 settembre 2012



... Ormai da tempo si è rassegnata al suo destino, è inutile lottare contro l'inevitabile, un inutile spreco di energie; lei è nata per questo, se lo sente ripetere da quando ha memoria, tutti la vogliono Majara e lei Majara diventerà... da La Majara

lunedì 10 settembre 2012

Cosa fare quando la gente ti cuce addosso un'etichetta che non ti appartiene? Bisogna soccombere al destino che altri hanno scelto per te?

Rosalia era uno spirito etereo in un mondo arcaico, un'anima eletta che aveva un'unica, grande qualità... Era straordinariamente normale.




Un romanzo scritto tra lacrime e sorrisi...


martedì 17 luglio 2012

Notte insonne


… Risvegliarsi non è mai stato così difficile come oggi…. Tra un respiro e l’altro questa notte lo scrigno dei ricordi si è spalancato contravvenendo ai miei ordini e la volontà con la sua ferrea logica ha dichiarato la sua resa. La bocca si è increspata per mormorare come quando ero piccola…”Buonanotte Mamma”… ma è stato il silenzio in tutta il suo crudele splendore a rispondere… Ho versato lacrime di fiele rivendendomi bambina sorridere monella in quel lettino dal quale le auguravo mille e mille volte buonanotte attraverso la porta socchiusa della mia camera… lei replicava ogni volta dolce e paziente, fin quando mi diceva “buonanotte, però ora basta dormiamo” e io finalmente fiduciosa mi abbandonavo all’abbraccio possessivo di Morfeo. Forse il mio cuore ancora innocente lo sentiva, aveva bisogno di sentire la sicurezza della sua presenza, sapere che lei era lì a rispondere ad ogni mia chiamata…questa notte invece no…l’ho detto e ripetuto sussurrandolo e lei non mi ha risposto… Ho realizzato che non lo farà più, per sempre e quel per sempre mi spaventa, perché in questi giorni di angoscia avrei bisogno di sentirmi dire quel “buonanotte , però ora dormiamo” per sapere che tutto andrà a posto… ne avrei davvero bisogno…

martedì 10 luglio 2012

Soffi di Luna



Comincia da qui la mia avventura...

Atomi d'infinta memoria si mescolano ai sommessi respiri dell'anima...