domenica 30 marzo 2014

Dal diario di un'orfana



  • Ormai io e l'insonnia siamo amiche inseparabili da non so più quanti anni, ma questa è una notte diversa da tutte le altre. È una notte che mi tortura da quattro interminabili anni... Esattamente alle 5:00 del mattino sono crollata come allora, non sono riuscita a resistere. Il tempo passa dicono e cura le ferite, ti dicono di andare avanti, di pensare a tragedie più grandi per consolarti, che almeno la sofferenza è finita... Mi viene solo voglia di dire " ma cosa ne sapete voi? Cosa ne sapete delle macerie che mi sfregiano l'anima?"... Come ci si può abituare all'assenza di una persona amatissima? Quando nonostante l'evidenza, la certezza medica ti dovrebbe aver preparato e invece la morte ti coglie di sorpresa lasciandoti senza fiato? Ognuno vive il dolore e il distacco a modo suo, non esiste un..."ma è stato peggio per me! Era più giovane! È stato all'improvviso e bla bla bla"... Questo è il mio dolore e nessuno può dirmi come viverlo. Non ero pronta, non ero pronta a un distacco così atroce, fino alla fine credevo in un miracolo, ero convinta che no... Dio non mi avrebbe tolto la mia mamma! Credevo che sarebbe guarita, forse stupidamente, invece... lei se ne è andata. Sola, in silenzio, senza disturbare nessuno e io non ero li a stringerle la mano, non ero li a riempire il suo volto di baci, non ero li a stringerla tra le braccia... Mi ossessiona il pensiero che se ci fossi stata, Madama Morte non avrebbe osato portarmela via. Sono passati quattro anni, ma questo vuoto e questa immane sofferenza camminano indietro come i gamberi, più passa il tempo e più sto maledettamente male! Sopravvivere non è una gran bella cosa, ma da quel giorno è così! Si è congelato il tempo, non riesco ad accettare che lei non ci sia più, che in un anno la sua vita si sia spenta nel più brutale dei modi... Non ero pronta a vedere la mia famiglia sfasciarsi e cambiare... Sognavo un futuro diverso per noi e sopratutto lo vedevo lontano. Un futuro che mi è stato tolto troppo presto... Non lo accetto e non lo farò mai! Non mi interessa chi mi troverà infantile, chi mi dirà che era giusto che smettesse di soffrire, chi mi elencherà le disgrazie del mondo... Perché questa è la mia e sono costretta a viverla ogni secondo della mia vita! Sempre in silenzio, sempre col sorriso per andare avanti e occuparsi delle proprie cose... Oggi però lasciatemi gridare, perché non ho voglia di fare altro.